Accade, infatti, che un testo legale abbia per oggetto la distribuzione di un farmaco, di un prodotto chimico oppure la vendita di un macchinario, per cui le problematiche che il traduttore dovrà affrontare non riguarderanno solo il negozio giuridico, ma anche la terminologia di settore.
Il traduttore, pertanto, non può permettersi il lusso di restringere le sue competenze a un unico ambito tecnico, ma deve essere in grado di comprendere l’oggetto del testo legale ed essere in grado di consultare le fonti adeguate per il reperimento della terminologia specialistica.
Il primo requisito che un professionista coinvolto nelle
traduzioni giurate legali deve soddisfare è la conoscenza dell’ordinamento giuridico nella lingua di partenza e in quella di arrivo, in modo da poter individuare eventuali tratti comuni o differenze che implicano una ricerca più approfondita da parte del traduttore.
In una traduzione legale inglese - italiano (o viceversa), ad esempio, una prima grande differenza può essere rappresentata dagli ordinamenti giuridici che contraddistinguono i due paesi, Common Law e Civil Law. Com’è noto, infatti, tra i due ordinamenti esistono sostanziali differenze e, anche nei casi in cui un negozio giuridico esiste, può essere utilizzato in maniera diversa. Quando si trova a dover affrontare traduzioni legali per prima cosa il traduttore deve verificare se il negozio in questione ha lo stesso ruolo in entrambi gli ordinamenti, se è lo stesso ma presenta sottili differenze, se è presente in un ordinamento ma non più nell’altro, oppure se esiste soltanto nell’ordinamento che regola il documento d’origine.
È essenziale che il traduttore eviti di cadere nella trappola dei "false friends", traducendo un concetto nel linguaggio di destinazione semplicemente focalizzandosi sul significante e non sul significato. Spesso succede infatti che un traduttore si trovi a dover trasporre un negozio che non esiste nell`ordinamento giuridico del paese della lingua d’arrivo: in questi casi è prassi comune lasciare il nome in lingua originaria in corsivo e provvedere ad inserire una nota per spiegarne il significato.
Fonti accreditate su cui reperire definizioni e terminologia rappresentano inoltre utili strumenti per la traduzione legale. A questo proposito, l’Unione Europea ha contribuito alla standardizzazione della terminologia giuridica, grazie alla redazione, nelle ventitre lingue ufficiali, di tutta la legislazione comunitaria. Per questo motivo, il sito internet dell’Unione Europea, la
banca dati terminologica IATE e soprattutto
Eurlex (sito ufficiale dell’Unione Europea che offre l’accesso al diritto comunitario), rappresentano le fonti di informazione principali per il reperimento della terminologia da utilizzare nella traduzione legale di testi giuridici. Inoltre, poiché capita sempre più spesso che nei testi commissionati al traduttore si faccia espresso riferimento alla normativa europea, è importante che il traduttore stesso sappia dove reperirli e sia sicuro di utilizzare la terminologia legale ufficiale.
Marta - Traduttrice Professionista Legale